I metodi di ricerca sono quelle procedure pratiche attraverso cui vengono raccolte le informazioni sui fenomeni osservati ed elaborati i dati.
La ricerca si articola nelle seguenti 5 fasi:
- Scelta del problema di ricerca;
- Elaborazione del disegno di ricerca;
- Raccolta dei dati;
- Codifica e analisi dei dati;
- Interpretazione dei risultati (verifica delle ipotesi).
METODO QUANTITATIVO E ARTICOLAZIONE DEL CASE STUDY
I metodi quantitativi sono quei metodi fondati su elaborazioni matematiche e statistiche. Essi mirano alla generalizzazione e alla controllabilità dei passaggi utilizzati, ispirandosi a una logica geometrica.
Il questionario
Nella ricerca quantitativa lo strumento di rilevazione maggiormente utilizzato è il questionario a risposte chiuse, ossia un formulario contenente domande preconfezionate, le quali prevedono diverse alternative di risposta (o item). Il questionario viene proposto nel corso di un’intervista in presenza (magari con l’aiuto del computer e in questo caso si parlerà di metodo CAPI, Computer Aided – or assisted – Personal interview), oppure tramite telefono (metodo CATI, Computer Aided – or assisted – Telephone Interview) o tramite Internet. Nei primi due casi, il questionario viene compilato dall’intervistatore, mentre nel terzo è auto-compilato dall’intervistato.
Rilevazioni indirette
Nella ricerca quantitativa sono molto frequenti le rilevazioni indirette, che si avvalgono di archivi amministrativi, schedari, modelli, registri, report. Ad esempio, il Case Study di un testo scientifico in ambito economico potrebbe riguardare l’impegno sostenibile di una determinata azienda. Tale impegno è certificato dal report di sostenibilità, ossia da una rendicontazione non finanziaria che esamina le performance aziendali dal punto di vista dell’impatto sociale, ambientale ed economico.
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Operazionalizzazione
In una ricerca di tipo quantitativo, le ipotesi teoriche devono essere poste efficacemente in relazione ai fenomeni reali che vengono rilevati mediante il suo utilizzo (si parla in tal caso di operazionalizzazione).
Ad esempio, le ipotesi formulate contengono concetti non immediatamente misurabili. Si pensi al concetto di “livello di capitale sociale” di una popolazione. Tale concetto rimanda al grado di coesione sociale e alla fiducia tra i membri di una popolazione, che non è possibile rilevare direttamente ma – come indicato da Robert Putnam – solo indirettamente, ossia facendo riferimento ad elementi che ne indichino la presenza. È questa la funzione svolta dagli “indicatori”: il grado di coesione sociale può essere determinato dal livello di associazionismo (quantità di associazioni culturali o sportive costituite in un dato territorio).
Campionamento:
La ricerca di tipo quantitativo determina in genere l’esigenza di determinare il collettivo che si intende studiare (definito popolazione o universo) a cui si riferiranno le conclusioni dello studio, e selezionare un insieme di soggetti che sia rappresentativo di questa popolazione: ossia il campione.
Viene definita, invece, unità di analisi l’oggetto vero e proprio dello studio: nella maggior parte dei casi si tratta del singolo individuo se le relative popolazioni di riferimento sono il mondo delle imprese italiane o quello del sistema politico-partitico.
L’unità di rilevazione è invece il tipo di individuo rispetto al quale vengono raccolte le informazioni: ad esempio, se stiamo svolgendo un’indagine sullo stile di vita degli italiani, unità di rilevazione e unità di analisi coincidono. Contrariamente, se stiamo svolgendo un’indagine sul funzionamento dei partiti, chiaramente intervisteremo delle persone concrete, ad esempio i segretari delle sezioni che costituiscono, per loro caratteristiche, l’unità di rilevazione; essi, tuttavia, non coincidono con l’unità di analisi, che si riferisce al partito politico.
METODO QUALITATIVO
I metodi qualitativi si fondano sull’utilizzo del linguaggio naturale per analizzare e descrivere i fenomeni sociali, tralasciando l’uso della matematica.
I principali metodi qualitativi sono i seguenti:
- Review della letteratura: si tratta di un’analisi di contributi già pubblicati (fonti primarie o di prima mano; fonti secondarie o di seconda mano o letteratura critica), per individuare, evidenziare e valutare le prove concernenti una determinata questione scientifica. In questo tipo di lavoro, può essere inclusa anche l’analisi comparativa.
- Osservazione partecipante: è una tecnica di rilevazione dei dati che si fonda sul coinvolgimento diretto dell’osservatore, che diviene parte integrante della situazione studiata e del gruppo oggetto di analisi. Per le sue peculiarità, questo metodo viene impiegato nelle ricerche sui gruppi marginali o devianti, nonché per approfondire aspetti legati a determinate subculture.
L’osservazione partecipante presenta i seguenti limiti: difficoltà da parte dell’osservatore a entrare nel gruppo indagato e di essere accettato come parte di esso; difficoltà per l’autore dello studio di mantenere, nello stesso tempo, il “doppio” ruolo di osservatore esterno e componente del gruppo; impossibilità di annotare immediatamente quanto è stato osservato (ciò comporta che la registrazione avvenga solo successivamente attraverso il ricordo, generando diverse distorsioni).
- Intervista qualitativa: è una situazione di interazione tra due soggetti (intervistato e intervistatore), attraverso cui uno di essi (l’intervistatore che conduce l’intervista) può ricavare dati relativi a un determinato argomento.
Tipi di interviste:
- Strutturata: è una tipologia di intervista che viene condotta dall’intervistatore seguendo uno specifico ordine di argomenti e domande, le quali sono poste agli intervistati alla stessa maniera e nella stessa identica successione. In questo caso, il livello di standardizzazione è, dunque, molto elevato: l’intervistatore non può modificare la disposizione delle domande precedentemente predisposte; gli intervistati godono di un’ampia libertà nell’esprimere le loro risposte.
- Semi-strutturata: è un tipo di intervista in cui viene concessa una maggiore autonomia all’intervistatore: egli infatti non è vincolato a un preciso ordine di domande e temi e gode della massima libertà nell’organizzazione della situazione sociale dell’intervista. In altre parole, egli è libero di impostare a suo piacimento la conversazione, di porre le domande che crede utilizzando le parole che considera migliori, spiegarne il significato, chiedere chiarimenti o approfondimenti, stabilire un suo personale stile di conversazione. Questo tipo di intervista concede una maggiore libertà sia all’intervistato, sia all’intervistatore.
- Non strutturata (o libera o in profondità): è un tipo di intervista in cui il contenuto delle domande non è predefinito e, dunque, l’intervistatore conduce l’intervista in forma libera, elaborando le domande durante la conversazione. La funzione principale dell’intervistatore è quella di sollecitare la risposta ai temi che decide di trattare e di evitare divagazioni da parte dell’intervistato.
- Focus group (intervista di gruppo): a differenza dell’intervista tradizionale che coinvolge solo due soggetti (l’intervistato e l’intervistatore), il focus group prevede la partecipazione di un gruppo intero di intervistati che esprimono la loro opinione su un determinato argomento.Naturalmente, i componenti del gruppo devono aver vissuto un’esperienza comune: hanno letto un articolo o un libro, partecipato a un esperimento psicologico, visto un film, ascoltato un programma radiofonico. Ne consegue che lo studioso – che conosce il tema in questione – organizza delle vere e proprie discussioni di gruppo guidate. È prevista inoltre la presenza di un moderatore esperto che introduce una serie di temi basandosi su una traccia prestabilita di discussione.